Pensieri sull'Allenamento Parinama - Hatha Yoga di Eugenio Bartoletti
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PENSIERI SULL'ALLENAMENTO
di Eugenio Bartoletti
Queste sono le parole del Maestro:
"LO SPIRITO E LA VOLONTÀ SONO PIÙ IMPORTANTI DELLA TECNICA.
NELLO YOGA PER AFFINARE LO SPIRITO BISOGNA PASSARE ATTRAVERSO IL CORPO: UN ALLENAMENTO DEVE EVITARE LA FACILITÀ E RICERCARE LA DIFFICOLTÀ, ANDARE OLTRE I PROPRI LIMITI!
ATTRAVERSO LA FATICA ARRIVEREMO ALLA CONOSCENZA DEI NOSTRI LIMITI:
CERCANDO DI OLTREPASSARLI, NELLA FATICA ARRIVEREMO ALLA CONOSCENZA ESTREMA."
MAESTRO BRUNO BALEOTTI
L'allenamento è benessere. Una frase scontata.
Approfondiamo qualche piccolo concetto basilare:
L'essere umano è una tensostruttura.
Ha un endoscheletro sviluppato verso l'alto. Ha due punti di appoggio a terra.
Tutta la sua funzione motoria, a partire dallo stare fermi, si realizza attraverso una distribuzione di tensioni che generano (o turbano) equilibri.
La cosa più semplice è generare e gestire equilibri verticali, poi vengono le traiettorie che descrivono azioni complesse sui tre piani.
L'essere umano ha un imponente sistema idraulico.
Distribuisce nutrimento alle sue cellule attraverso il flusso sanguigno, che tocca ogni millimetro cubo dell'insieme, in costante movimento in uscita e in entrata dalla pompa cardiaca.
In un corpo umano ci sono dai 100.000 ai 120.000 km di arterie e vene. Anche il sistema nervoso ha questi numeri.
La funzione circolatoria, insieme a quella muscolare, influenza i ritmi e le produzioni ormonali.
Gli ormoni sono lipoproteine (quindi formati a partire da grassi e amminoacidi) che regolano tutte le funzioni di media e lunga durata del corpo umano.
Serve mangiare grassi e proteine per avere sufficiente materiale per costruire gli ormoni.
Serve far circolare il sangue e far lavorare le pompe muscolari per stimolare la produzione di ormoni.
Se hai dolori articolari o posturali non hai benessere.
Se non hai una buona produzione ormonale non hai benessere.
Per questi motivi, ogni singolo allenamento dovrebbe prevedere esercizi di forte attivazione degli arti inferiori, la forza delle gambe è l'unico modo per non avere dolori articolari.
Il lavoro muscolare delle gambe è quello che meglio garantisce una pompa aggiuntiva alla circolazione sanguigna.
I tuoi muscoli sono in rapporto coi vasi sanguigni, da questo l'importanza della contrazione muscolare.
La sedentarietà affatica il cuore.
Se non fai movimento lo lasci da solo a gestire tutto il flusso circolatorio.
L'allenamento dà un valore aggiunto alla tua contrazione e la rende più efficace nell'agire sulle vene, come se fosse una pompa che si aggiunge a quella cardiaca.
Pensa a quante cose si rende utile questo principio per tenere lontani problemi tipo
- ritenzione idrica;
- cattiva circolazione;
- problemi venosi;
- costante percezione di freddo;
- tachicardia;
- affanno;
- problemi infiammatori;
- stanchezza/debolezza cronica.
L'aria che respiri entra nei polmoni fino ad accarezzare gli alveoli.
A quel punto avviene lo scambio O2/CO2 con il sangue e tanto ossigeno fresco andrà a nutrire il tuo cuore, i tuoi organi, i muscoli, il cervello, i pensieri, le emozioni, la tua capacità di vedere il futuro, il calore della tua anima.
Respira.
Respira lentamente, a fondo.
Trattieni l'aria nei polmoni per qualche secondo, non avere fretta.
Lascia al tuo corpo il tempo e il comfort per nutrirsi e nutrire TE STESSO/A. Soprattutto: respira aria buona.
Allontanati dai luoghi tossici, dalle persone tossiche, dai pensieri tossici. Ne vale la pena, stai muovendo il tuo corpo.
Il tempo che dedichi a te stesso non è mai abbastanza. Cura ciò che fai, non avere fretta.
Non sarai migliore se fai più esercizi o se li finisci prima.
Cerca di sentire quanto un movimento "entra" nella tua profondità.
Quanti muscoli coinvolge, quante articolazioni, quante volte respiri mentre lo fai, come batte il tuo cuore.
Soprattutto: ascoltati mentre lo fai e dopo che lo hai fatto e chiediti sempre "Mi sto sentendo bene ora?"
Le emozioni condizionano il tuo corpo e il tuo esercizio.
Lo stress altera la postura, la postura influenza i tuoi movimenti.
Cerca di lasciare i cattivi pensieri fuori dalla palestra, dal luogo in cui ti alleni. Lascia che gli ormoni prendano il sopravvento: divertiti, rilassati, ridi, piangi se
necessario.
L'esercizio cura la psiche ma nessuno di noi è in grado di sapere in che stato si trovi. Le leve giuste possono innescare reazioni emotive improvvise e violente: lasciale scorrere.
Non tutto oggi, non tutto subito.
Gli obiettivi sono altri: devi stare bene, non vincere una gara. Il risultato è dentro di te e in nessun altro luogo.
Cerca di camminare a lungo piuttosto che correre veloce.
Comincia tutto con il movimento e lo yoga va interpretato come “movimento nell'immobilità”, che può permetterci di renderci capaci di compiere movimenti complessi.
Movimenti che connettono un numero grande di articolazioni, grandissimo di fibre muscolari, ancor più enorme di fibre e connessioni nervose.
Adattare un movimento (quindi un esercizio) alle proprie limitazioni va benissimo, ma va fatto nell'ottica di superare detti limiti e diventare più liberi. Dunque più forti.
Bisogna allenare prima il movimento:
Che significa imparare a dialogare con le possibilità del proprio corpo e del sistema nervoso.
Significa sentire l'esercizio, sentire il proprio corpo.
Trasformare l'esercizio in divertente, allenante e terapeutico al tempo stesso. Divertente nella padronanza assoluta del gesto.
Allenante per ottenere risultati dal proprio impegno. Terapeutico perché l'esercizio è medicina.
La miglior medicina.
Tanto per il corpo traumatizzato quanto per la mente. La via della conoscenza è infinita.
Quella della competenza è persino più lunga. Non stancatevi mai di avanzare.
Grazie a chi avrà avuto la pazienza di leggere questi miei pensieri, un grande abbraccio di luce, vogliatevi bene.
Namasté
Eugenio Bartoletti Aprile 2024

